Fiera di L’Alivu – Montegrosso

La Festa

Tradizione, olio e artigianato: scopri il cuore della Balagne

Dove: Montegrosso, Corsica

Quando: Terzo weekend di luglio

Contatti: +33 04 95 62 81 72

Sito web: https://foiresdecorse.com e https://www.oliudicorsica.fr

La festa

La Fiera dell’Ulivo celebra l’albero che da secoli definisce il paesaggio della Balagne e accompagna la vita dei suoi abitanti.

Nata nel 1989, dopo una serie di incendi che avevano colpito la regione, la manifestazione ha l’obiettivo di valorizzare l’olivicoltura locale e sostenere i produttori che ne custodiscono la tradizione.

Durante la fiera, i visitatori possono scoprire tecniche antiche e moderne di coltivazione, raccolta e lavorazione delle olive, attraverso dimostrazioni di innesto, potatura e spremitura. È anche un’occasione per incontrare artigiani e produttori locali che presentano i loro oli e creazioni, garantiti dalla Coopérative Oléicole de Balagne, dal Syndicat AOP Oliu di Corsica e dalla FFRAAC, l’associazione francese che tutela le produzioni agricole tradizionali.

Oltre all’aspetto commerciale, la fiera offre conferenze, laboratori e serate culturali, permettendo ai visitatori di immergersi nella cultura e nelle tradizioni corsi.
L’impegno di volontari e associazioni locali contribuisce a rendere l’esperienza autentica e coinvolgente, mentre l’evento anima il territorio e rafforza l’identità e l’economia della Balagne.

Esperienze offerte:

  • Osservare la lavorazione delle olive e la spremitura dell’olio.
  • Partecipare a laboratori e dimostrazioni di tecniche olivicole.
  • Scoprire l’artigianato locale e degustare prodotti tipici.
  • Assistere a conferenze e serate culturali dedicate alla tradizione corsa.

Proposta per un long break

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Giorno 1 - Calvi, perla della Balagne, e scoperta di Scandola

Mattina: il primo giorno è dedicato alla scoperta di Calvi, perla del nord-ovest della Corsica e simbolo della Balagne. Dominata dalla sua cittadella genovese, la città unisce mare e montagna in un paesaggio di grande fascino, fedele al motto Civitas Calvi Semper Fidelis.

La visita, da fare a piedi, conduce tra vicoli lastricati, case color ocra e vedute spettacolari sul golfo. Presso l’ingresso della cittadella si trova l’Ufficio del Turismo, che propone visite audioguidate con musiche corse e, per i più piccoli, una caccia al tesoro tra le mura antiche. Durante il percorso si incontrano la casa natale di Cristoforo Colombo, l’Oratorio di Sant’Antonio, la Cattedrale di San Giovanni Battista e il MUDACC, museo d’arte contemporanea ospitato in un’ex postazione di guardia. Ogni luogo racconta episodi di storia e leggende locali.

Da non perdere: la vista panoramica dalle mura, la statua di Colombo e le vie commerciali del centro cittadino.

Nel pomeriggio, appuntamento sul Quai Tra Mare e Monti, a pochi passi dalla Capitaneria, per imbarcarvi a bordo di un battello confortevole e sicuro, direzione uno dei siti più spettacolari di tutto il Mediterraneo: la Riserva Naturale di Scandola, iscritta nel Patrimonio Mondiale dell'UNESCO. La navigazione inizia con un ultimo sguardo alla cittadella di Calvi, prima di prendere il largo, lungo le coste frastagliate. La vostra guida commenterà le scogliere scolpite dal vento e dall'acqua, le grotte marine, le faglie rocciose, e queste calette inaccessibili a piedi dove la natura regna sovrana. La riserva di Scandola è un santuario di biodiversità: scogliere di porfido rosso che si tuffano in acque turchesi, macchia mediterranea rigogliosa aggrappata alla roccia, e una fauna eccezionale — dalle aquile reali ai delfini giocosi, passando per i falchi pescatori e una miriade di pesci multicolori. Il vostro sguardo si perderà nel contrasto fiammeggiante del rosso della roccia, del verde intenso della vegetazione e del blu profondo del mare. Prevedete occhiali da sole, protezione solare e macchina fotografica… perché Scandola si conserva nella memoria, ma soprattutto nelle immagini.

CONSIGLIATO: Cittadella di Calvi, spiaggia di sabbia fine, Notre-Dame de la Serra, crociera a Scandola, villaggio di Girolata (opzionale)

Giorno 2 - Giardini e villaggi in collina: Saleccia, Pigna e Sant’Antonino

Mattina: Alle porte di L’Île-Rousse, il Parco di Saleccia (7 ettari, classificato Giardino Notevole) offre un’immersione nel cuore della vegetazione mediterranea. Tra ulivi, oleandri e cipressi, un percorso botanico guidato fa scoprire la ricchezza del maquis corso e il legame profondo tra uomo e natura. Il luogo è adatto a tutti: bambini (fattoria didattica, area giochi) e adulti (laboratori, mostre, relax). Il ristorante del giardino propone piatti biologici e locali, da gustare sulla terrazza immersa nel verde.

Nel pomeriggio si sale verso i villaggi della Balagne.

Pigna, con le sue case chiare e le persiane blu, è un borgo d’artisti rinato grazie all’artigianato e alla musica tradizionale. Gli atelier di vasai, liutai e incisori animano le stradine, mentre l’auditorium ospita concerti e, in luglio, il Festivoce. Da non perdere un aperitivo al tramonto sulle terrazze panoramiche.

Poi si raggiunge Sant’Antonino, uno dei “più bei villaggi di Francia”, arroccato a 500 m d’altitudine. Le sue viuzze in pietra, le volte e le antiche case formano un labirinto medievale dominato dalla vista a 360° sulla Balagne. Testimonianze storiche: la chiesa A Nunziata, la cappella di Sant’Antonio, l’antico forno e i resti del Castellu.

Giorno 3 - Montegrosso, visita del villaggio

La giornata inizia a Montemaggiore, uno dei tre villaggi del comune di Montegrosso, sospeso tra mare e montagna di fronte alla baia di Calvi. Le sue origini risalgono a tempi di insicurezza costiera: gli abitanti si rifugiarono qui per sfuggire alle invasioni, dando vita a un borgo protetto e autentico. Oggi Montemaggiore incanta con le sue stradine in granito ocra, i passaggi a volta, le case scolpite e le antiche fontane che evocano un passato sereno e laborioso. Un luogo simbolico è il Passaggio Don Giovanni (U passu di Don Ghjuvà), legato a una leggenda locale resa celebre da Prosper Mérimée: quella di un seduttore spagnolo dalle origini corse, la cui storia intreccia peccato e redenzione, aggiungendo al villaggio un’aura di mistero romantico.

Da non perdere: Chiesa di Sant’Agostino, elegante esempio di barocco del XVIII secolo, Fiera di l’Alivu, dedicata all’ulivo e alle tradizioni locali, Panorama da A Cima, con vista spettacolare sul golfo di Calvi

Giorno 4 - Fiera di l'Alivu

La Fiera di l’Alivu, celebrata ogni estate a Montegrosso, è uno degli eventi più rappresentativi della Balagne. Dedicata all’ulivo, albero emblema del paesaggio corso, nacque nel 1989 dopo i devastanti incendi che colpirono la regione, come gesto collettivo per rilanciare l’olivicoltura e preservare un sapere antico. Durante la fiera, i visitatori possono assistere a dimostrazioni di innesto, potatura e spremitura, scoprire i metodi tradizionali di raccolta e incontrare olivicoltori appassionati. L’evento è anche una vetrina dell’artigianato e dei prodotti locali: oli DOP, cosmetici naturali, oggetti in legno d’ulivo, marmellate e dolci tipici. Tra i principali partner figurano la Cooperativa Oleicola della Balagna, il Sindacato DOP Oliu di Corsica e la Federazione FFRAAC, che garantiscono la qualità e l’autenticità delle produzioni. Ma la fiera è molto più di un mercato: è una festa della comunità. Conferenze, laboratori, concerti e serate conviviali creano un’atmosfera calorosa e autentica, che celebra la resilienza e l’identità del territorio. Oggi, etichettata “Fiere di Corsica”, la Fiera di l’Alivu è diventata un simbolo di rinascita e di orgoglio insulare, dove la terra, la memoria e il futuro si incontrano intorno all’albero più caro ai Corsi.

Giorno 5 - Escursioni ed esperienze nella natura

Proposta 1 – Circo di Bonifatu: nel cuore selvaggio della Corsica

A soli 15 km da Calvi, il Circo di Bonifatu è un anfiteatro naturale di rocce, torrenti e boschi di pini larici. Dai sentieri che partono dalla casa forestale di Bonifatu, si segue il corso del fiume Figarella fino al refuge de Carozzu (1.270 m), in circa due ore e mezza di cammino. Tra ponti sospesi e gole vertiginose, ogni passo rivela un paesaggio diverso: pareti scoscese, ruscelli cristallini e ombre fresche. Più che un’escursione, è un’immersione totale nella montagna corsa, viva e autentica, dove il silenzio e la natura regnano sovrani.

Proposta 2 – Calenzana: alle porte delle grandi cime

Arroccata ai piedi del Monte Grossu, Calenzana unisce mare e montagna, tradizione e avventura. Da qui parte il mitico GR20, uno dei trekking più famosi d’Europa, con una prima tappa impegnativa fino al refuge d’Ortu di Piobbu (1.500 m di dislivello). Ma Calenzana è anche un luogo di memoria pastorale: antichi ovili, sentieri di transumanza e terrazze coltivate raccontano la vita dei pastori corsi e il loro equilibrio con la natura. Oggi il villaggio rappresenta una porta simbolica verso l’interno dell’isola, punto d’incontro tra il sentiero GR20 e il più dolce itinerario Mare e Monti.

Proposta 3 – Riserva di biosfera Fangu–Calenzana: una montagna vivente

Tra le vette della Punta Minuta e il golfo di Portu si estende la Riserva di biosfera Falasorma–Dui Sevi, unica in Corsica e riconosciuta dall’UNESCO. Comprende la valle del Fangu, Calenzana e le alte terre del Falasorma: un mosaico di ecosistemi che va dalle coste rocciose alle foreste e alle cime alpine. Qui convivono gipeti barbuti, mufloni, pini larici e specie endemiche, testimoni di una biodiversità straordinaria. Le antiche bergerie e i sentieri pastorali ricordano il legame millenario tra uomo e montagna. Calenzana, porta nord della riserva, ne è il punto di connessione: un territorio che unisce patrimonio naturale, memoria agropastorale e futuro sostenibile, invitando a vivere la montagna come un organismo vivo, fragile ma potente.

Come Arrivare

Montegrosso è raggiungibile prendendo una nave o un aereo arrivando a Calvi. Successivamente si può raggiungere Montegrosso in auto tramite la T30 e la D451.

Cosa vedere e cosa fare nei dintorni

  • Passeggiare nel borgo e nei vicoli della Balagne.
  • Visitare frantoi, cooperative e spazi espositivi dedicati all’olio e all’artigianato.
  • Degustare piatti locali e prodotti tipici nei ristoranti del territorio.
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