Festa di San Michele Arcangelo – Pigna (Imperia)

La Festa

Tradizione, musica e sapori nel borgo dell’Alta Val Nervia

Dove: Pigna (IM), lungo le vie e le piazze del borgo storico

Quando: 29 settembre

Sito ufficiale: www.comune.pigna.im.it

E-mail: iatpigna@gmail.com

Telefono: +39 0184 241016 – +39 0184 240025

La festa

Ogni anno, il 29 settembre, il borgo medievale di Pigna celebra il suo patrono, San Michele Arcangelo, con una giornata che unisce fede, musica e convivialità. La festa, anticamente legata alla fiera del bestiame, è oggi un momento di forte identità per la comunità: un’occasione di incontro che coinvolge residenti, visitatori e pignaschi che rientrano da lontano per partecipare ai festeggiamenti.

Durante la giornata, le vie e i carrugi del borgo si animano di musica, balli e canti popolari. La tradizione musicale di Pigna, viva da generazioni, accompagna la festa insieme ai profumi della cucina locale: in serata, l’A.S.D. Pignese organizza una cena comunitaria con piatti tipici come i ravioli di Pigna e la capra e fagioli, preparata con i rinomati fagioli bianchi di Pigna, presidio Slow Food.

La celebrazione religiosa dedicata a San Michele, protettore del paese, si svolge nella chiesa medievale a lui intitolata e si intreccia con i momenti di festa laici, creando un’atmosfera autentica e partecipata. È una giornata che racconta l’anima di Pigna: un borgo che custodisce le proprie radici e le condivide con chi desidera scoprirle da vicino.

Esperienze offerte

  • Partecipare alla processione e ai momenti religiosi dedicati a San Michele.
  • Ascoltare musica e canti tradizionali lungo i carrugi del borgo.
  • Assaggiare i piatti tipici della tradizione pignasca durante la cena collettiva.
  • Scoprire la chiesa di San Michele e il centro storico di Pigna.

Proposta per un long break

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Giorno 1 - Arrivo a Pigna, visita del borgo e di Castel Vittorio

Mattina: Pigna, borgo Bandiera Arancione nell’alta Val Nervia e parte del Parco Naturale delle Alpi Liguri, affascina con il suo centro medievale dai caratteristici vicoli coperti detti chibi e con la Chiesa di San Michele che custodisce una preziosa tela del Canavesio. La sua storia millenaria, che va dalla preistoria all’epoca napoleonica, si riflette nelle tradizioni e nei luoghi da visitare, come il Museo Etnografico della Memoria Contadina, dove rivive la vita rurale dell’Ottocento e del Novecento.

DA VEDERE: Chiesa di San Michele Arcangelo, Loggia della Piazza Vecchia (suggestiva piazza coperta da archi), Chiesa di San Bernardo, Museo etnografico della memoria contadina, Ponte Vecchio (di origine medievale in pietra che attraversa il fiume Nervia) e la frazione di Buggio.

Pranzo: in uno dei ristoranti del borgo con prodotti tipici locali. Consigliamo di provare i piatti tipici della tradizione pignasca, tra cui il Gran Pistau, i ravioli con il “pizzico” (“raieu cu pesigu”), il “fugassun”, ossia la “torta verde" e la capra e fagioli con i famosi “fagioli bianchi di Pigna” presidio Slow Food, il tutto accompagnato da un “gotto” di rossese.

Pomeriggio: dedicato a Castel Vittorio, l’incantevole borgo medievale sviluppatosi tra il 1200 e il 1700 sotto il dominio della Repubblica di Genova. Oltre alla sua storia, il borgo è famoso per le sue tradizioni gastronomiche, tra cui spicca il Turtun, una torta verde unica che ha ottenuto la certificazione De.Co. (Denominazione Comunale). A differenza di altre torte verdi liguri, il Turtun si prepara con una sola ampia sfoglia, che racchiude due ripieni diversi a seconda della stagione:

- Versione estiva: zucchine, patate e tuma della vallata.

- Versione invernale/primaverile: erbe selvatiche al posto delle zucchine (una variante amata anche da Libereso Guglielmi, il “Giardiniere di Calvino”).

In alcune varianti, le patate vengono sostituite con riso, ma la versione tradizionale con patate di montagna resta la più apprezzata. Il Turtun viene chiuso con caratteristiche pieghe nella sfoglia e cotto direttamente su una piastra nel forno a legna, senza l’uso di teglie. In passato, si cuoceva nei forni comuni del paese, contrassegnandolo con iniziali per riconoscerlo una volta cotto. Le donne lo trasportavano a casa su un testo appoggiato a uno strofinaccio accrocchiato in equilibrio sulla testa.

CONSIGLIATO: Non possono mancare le lumache, un’altra prelibatezza locale, perfetta per completare l’esperienza culinaria di Castelvittorio.

Giorno 2 - Festa Patronale San Michele Arcangelo

Il secondo giorno viene dedicato interamente alla “Festa Patronale di San Michele Arcangelo” immergendosi a 360° nella cultura e tradizione di Pigna. Al mattino, processione con la banda del paese e S. Messa nella chiesa di San Michele Arcangelo.

Pranzo libero nel borgo.

Nel pomeriggio la banda del paese si arricchisce di amici musicisti provenienti da ogni parte d'Italia. La formazione risulta quindi ogni anno diversa a seconda dei presenti e il repertorio totalmente improvvisato va dalla tradizione pignasca alla canzone popolare italiana con divagazioni che variano dal Jazz alla musica Klezmer.

Aperitivo: perché non provare un buon “pastis”? Ci troviamo infatti nell’estremo ponente ligure e, qui, le influenze provenienti dalla Francia si fanno molto sentire…. provate questo alcolico profumato all'anice, nato nella città di Marsiglia, diluito con un po' di acqua!

Cena organizzata dall’Associazione Sportiva “Pignese” a base di prodotti locali e piatti tipici come i ravioli e la capra e fagioli, seguita da musica e danze.

Giorno 3 - Hiking nel Parco Alpi Liguri

Un’ opportunità per immergersi nella natura incontaminata delle Alpi Liguri, godendo di panorami mozzafiato e di una tranquillità che solo i luoghi meno frequentati possono offrire. È possibile scoprire le bellezze del Parco delle Alpi Liguri visitando uno dei due “Maison dell'Outdoor” presenti a Triora e a Mendatica.

Giorno 4 - Dolceacqua

Dolceacqua, conosciuto come il “borgo immerso negli ulivi”, affascina con i suoi caruggi medievali che conducono al Castello dei Doria, oggi centro culturale multimediale. Tra le attrazioni spiccano il Visionarium, Palazzo Luigina Garoscio e l’Enoteca Regionale, mentre il territorio è celebre per il vino Rossese di Dolceacqua DOC, le olive taggiasche e il dolce tipico, la Michetta.

Giorno 5 - Apricale e Perinaldo

La mattinata è dedicata ad Apricale, borgo medievale tra i meglio conservati della Liguria, con vicoli pittoreschi, piazze suggestive e luoghi simbolo come l’Oratorio di San Bartolomeo, la Chiesa della Purificazione e il Castello della Lucertola. Qui si può anche scoprire la tradizione olivicola ligure lungo la “via dell’olio”. Nel pomeriggio si raggiunge Perinaldo, “borgo delle stelle” e patria dell’astronomo Giovanni Domenico Cassini, che offre un osservatorio astronomico, un museo a lui dedicato e un percorso urbano con murales e installazioni scientifiche. Il borgo è celebre anche per il carciofo violetto, presidio Slow Food.

Come Arrivare

Auto: Autostrada A10 Genova–Ventimiglia, uscita Bordighera; proseguire lungo la SP64 fino a Pigna (circa 25 km, passando per Dolceacqua e Isolabona).

Bus: Collegamenti locali da Ventimiglia e Bordighera verso l’Alta Val Nervia. Linea 7 della compagnia “Riviera Trasporti S.p.A.”

Treno: scendere alla stazione di Ventimiglia e proseguire in autobus.

Cosa vedere e cosa fare nei dintorni

  • Visitare il borgo medievale di Pigna con le sue case in pietra e i carrugi.
  • Scoprire le terme di Pigna, note per le acque sulfuree naturali.
  • Escursioni naturalistiche nel Parco Regionale delle Alpi Liguri.
  • Partecipare in autunno alla Sagra della Castagna di Buggio, frazione di Pigna.

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